5 italiane tre le 100 aziende più innovative d’Europa

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 di Simone Cosimi (Fonte: Wired.it)

Cinque società italiane, alcune delle quali startup di recente nascita, entrano per la prima volta nellaRed Herring Europe Top 100, che dal 1996 premia le sigle più interessanti e innovative d’Europa. Una di queste, la torinese Wi-Next, sarà anche invitata alla Top 100 America. “ I criteri adottati dalla giuria investono l’innovazione tecnologica dei progetti – ha spiegato Alex Vieux, Ceo di Red Herring, nel corso della premiazione dello scorso mercoledì ad Amsterdam – ma anche performance finanziarie, impatto sul mercato e qualità dei team di sviluppo”. Sul banco della selezione migliaia di startup da tutto il Vecchio continente, ma a dire il vero anche aziende già sul mercato da anni e ben più chescommesse, impegnate sui fronti più diversi: energie pulite, telecomunicazioni, Web, elettronica di consumo, cloud computing, software, media e intrattenimento. Questo il quintetto di startup italianepremiate e inserite nell’ elenco delle migliori dell’anno.

Wi-Next - Torino
Nata nel 2007 nell’ambito del Politecnico di Torino, Wi-Next è impegnata nella realizzazione di prodotti e soluzioni wireless personalizzate. Vale a dire, è orientata a sfornare tecnologie utili a far parlare gli oggetti nell’ambito del cosiddetto Internet delle cose. Reinventando il wi-fi. Si tratta di una di quelle società in cui si sta progettando il Web 3.0. È firmata dai venti dipendenti, per esempio, la rete wi-fi di nuova generazione allo Juventus Stadium di Torino: “ Le tecnologie di rete – ha detto Sergio Dornelles, responsabile public affairs – in particolare quelle wireless, cambieranno sempre di più il modo in cui viviamo e lavoriamo”. Wi-Next parteciperà anche Red Herring statunitense.

D-Orbit – Milano, Sesto fiorentino
Nata nella primavera del 2011, D-Orbit era già caduta sotto la lente di Wired.it. È l’intrigante startup degli spazzini dello spazio: grazie a un motore intelligente promette di rimuovere dall’orbita terrestre i satelliti a fine vita o di piazzarli su un’“orbita cimitero”. Non è un problema secondario: i satelliti non più utilizzati sono ormai diverse migliaia e circondano la Terra in un anello di spazzatura in movimento (ciascuno gira alla velocità di tre chilometri al secondo) che può precipitare o danneggiare le apparecchiature in funzione. La rimozione dei detriti dovrebbe poter iniziare nel giro di un paio d’anni scarsi.

RTR Rete rinnovabile – Roma
RTR non è una startup, ma un grande produttore italiano di energia elettrica da impianti fotovoltaici. È infatti leader di mercato in Italia nella generazione di energia elettrica da impianti fotovoltaici, ben 117. A ben scavare, un piccolo colosso. Possiede e gestisce strutture ad alta tecnologia sparse su tutto il territorio, in particolare al centro e al nord, alcune delle quali acquisite anche da multiutility del settore tipo Acea o gruppo Toto. L’azionista è Terra Firma, il fondo di private equity specializzato in aziende dalla gestione complessa e che è subentrata a Terna nel 2011.

Wi-Tech – Cascina (Pi), Roma
Ancora wireless, in particolare si parla di tecnologie cloud, con la quarta startup italiana selezionata dal Red Herring Europe Top 100, che ha già qualche anno sulle spalle: nata nel 2003 come spin-off dell’università di Pisa, Wi-Tech ha appena presentato una delle ultime soluzioni. Si tratta di Cloud4Wi, che opera nel cloud e consente la realizzazione e la gestione di reti di hotspot wi-fi con un approccio multi-livello. Grazie a Cloud4Wi, l’hotspot non sarà più un semplice snodo per fornire connettività Internet ma si trasformerà in uno strumento che arricchisce l’esperienza dell’utente e offre nuove opportunità di ricavi. “ È un onore per noi essere una delle finaliste – ha detto Andrea Calcango, Ceo e vicepresidente esecutivo di Wi-Tech - questo indica stiamo andando nella giusta direzione grazie al nostro duro lavoro fatto di un’innata inclinazione all’innovazione e alla creatività”.

Zerogrey - Torino
Si tratta di una società che gestisce negozi online in outsourcing per conto di alcuni grandi marchi internazionali. Fondata nel lontano 2000 da due torinesi, Guido Meak e Giovanni Meda, il gruppo si muove appunto fra marketing, e-commerce e logistica. Amministra diverse decine di store elettronici sia in Europa che negli Stati Uniti, puntando al posizionamento del brand e alla rapidità nella messa a punto dell’offerta, che è un po’ l’asso nella manica della sua strategia di e-commerce: sono infatti in grado di mettere in piedi un negozio in 30-60 giorni. Fra i clienti Blauer, Yamamay, Havaianas, Diadora, Sergio Tacchini, Coin e molti altri. La sede centrale internazionale è a Dublino, a Torino c’è la sede per il Sud Europa. Zerogrey ha anche altre due centri, uno a Shangai e l’altro a San Francisco.