Start up e incubatori: autocertificazione on line

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L’autocertificazione dei requisiti delle start up e degli incubatori certificati per l’iscrizione nella sezione speciale del registro imprese viaggia in formato elettronico. Le Camere di commercio, con il coordinamento del ministero dello sviluppo economico, hanno redatto e pubblicato sul sito Mise, dal 21 giugno, i moduli di domanda in formato elettronico con il quale le start up e gli incubatori di start up innovative possono autocertificarsi e iscriversi nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese. L’iscrizione è un adempimento fondamentale, in quanto l’articolo 25, commi 8 e 9, della legge 17 dicembre 2012 n. 221 (di conversione al dl 18 ottobre 2012 n. 179 c.d. decreto sviluppo bis) pone l’iscrizione nella sezione speciale del registro imprese (al 24 giugno iscritte 908 start up) come condizione per ottenere le agevolazioni previste per tali nuove tipologie societarie.

Le agevolazioni consistono: in una totale esenzione dal pagamento dei diritti di segreteria, dall’imposta di bollo nonché dal pagamento del diritto annuale (tale esenzione dura non oltre il quarto anno di iscrizione); in rilevanti deroghe al diritto societario (in caso di copertura delle perdite che superano il terzo del capitale, viene prevista la possibilità di rinviare la decisione di procedere alla riduzione del capitale e al contemporaneo aumento del medesimo ad una cifra non inferiore al minimo legale, alla chiusura dell’esercizio successivo); in un regime fiscale e contributivo di favore per i piani di incentivazione basati sull’assegnazione di azioni, quote o titoli similari ad amministratori, dipendenti e collaboratori e in una specifica disciplina dei rapporti di lavoro. La start up innovativa e incubatore certificato sono automaticamente iscritti alla sezione speciale del registro delle imprese, a seguito della compilazione e presentazione, tramite ComUnica.

Cosa è stato fatto fino ad ora. Relativamente al progetto incubatori certificati fino a ora è stato varato il decreto del MiSe del 21/2/2013 (pubblicato sulla G.U. del 18/4/2013 n. 91) sull’autocertificazione degli incubatori di start up innovative, necessario per l’iscrizione nella sezione speciale del registro delle Imprese. È stato approvato il decreto che istituisce un canale agevolato di accesso al credito per le start up e per gli incubatori certificati, che possono usufruire gratuitamente e con procedura semplificata del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese.

Cosa manca. Mancano invece ancora i decreti attuativi delle disposizioni più importanti per il settore. È in lavorazione il decreto che introduce le agevolazioni fiscali a favore di chi investe nel capitale sociale di start up innovative, che prevede che le persone fisiche abbiano diritto a una detrazione Irpef del 19% sulla somma investita nel triennio 2013-2015 fino a un massimo di 500 mila euro. Le società giuridiche possono invece portare in deduzione dal reddito imponibile il 20% dell’investimento, sempre che esso venga mantenuto per almeno due anni, fino a un massimo di 1,8 mln di euro. Inoltre è allo studio il decreto attuativo della norma che istituisce, sotto forma di credito di imposta, un contributo del 35% sulle spese effettuate per le nuove assunzioni di personale altamente qualificato. Nel quadro di questa misura generale è stata prevista a favore delle start up innovative e degli incubatori certificati un’apposita riserva sul credito d’imposta (di 2 milioni di euro), semplificando l’iter procedurale per l’ammissione al beneficio. Infine la Consob sta lavorando alla bozza di regolamento sul crowdfunding (partecipazione al capitale di start up tramite piattaforme web accessibili a investitori privati).